Pianoforte Jazz DCPL 40

Docente Pianoforte jazz: Andrea Pellegrini     Pianoforte jazz: Simone Graziano    

Docenti Pianoforte jazz: Pietro Gaddi - Andrea Pellegrini
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Obiettivi formativi
Al termine degli studi relativi al Diploma Accademico di primo livello in Pianoforte Jazz, gli studenti devono aver acquisito le conoscenze delle tecniche e le competenze specifiche tali da consentire loro di realizzare concretamente la propria idea artistica. A tal fine sarà dato particolare rilievo allo studio del repertorio più rappresentativo dello strumento - incluso quello d’insieme - e delle relative prassi esecutive, anche con la finalità di sviluppare la capacità dello studente di interagire all’interno di gruppi musicali diversamente composti. Tali obiettivi dovranno essere raggiunti anche favorendo lo sviluppo della capacità percettiva dell’udito e di memorizzazione e con l’acquisizione di specifiche conoscenze relative ai modelli organizzativi, compositivi ed analitici della musica ed alla loro interazione.
Specifica cura dovrà essere dedicata all’acquisizione di adeguate tecniche di controllo posturale ed emozionale. Al termine del Triennio gli studenti devono aver acquisito una conoscenza approfondita degli aspetti stilistici, storici estetici generali e relativi al proprio specifico indirizzo. Inoltre, con riferimento alla specificità dei singoli corsi, lo studente dovrà possedere adeguate competenze riferite all’ambito dell’improvvisazione. E’ obiettivo formativo del corso anche l’acquisizione di adeguate competenze nel campo dell’informatica musicale nonché quelle relative ad una seconda lingua comunitaria.

Prospettive occupazionali
 
Il corso offre allo studente possibilità di impiego nei seguenti ambiti:
- Strumentista solista jazz e popular
- Strumentista in gruppi jazz e popular
- Strumentista in formazioni orchestrali jazz e popular

Requisiti generali di ammissione

Possesso di diploma di scuola secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo. In caso di spiccate capacità e attitudini, lo studente potrà essere ammesso ancorché privo del diploma di istruzione secondaria superiore, comunque necessario per il conseguimento del diploma accademico

Esame di ammissione

I candidati all'esame di ammissione devono presentare un dettagliato curriculum degli studi musicali svolti.

L'esame di ammissione consisterà per tutti i candidati in due prove: consulta la tabella A con i programmi degli esami di ammissione nella pagina introduttiva dei corsi di Diploma Accademico di I livello


Programmi delle discipline di indirizzo


TECNICHE COMPOSITIVE JAZZ - TECNICHE DI SCRITTURA E ARRANGIAMENTO 
TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE JAZZ


Docente  Mauro Grossi
Tecniche compositive jazz 1
Analisi funzionale di una struttura armonica tipo standard
Composizione di Walking Bass su struttura armonica tipo standard
Armonizzazione di una scala in un'atmosfera tonale diversa
Composizione di melodia stile standard su struttura armonica data
Composizione di brano stile soul/gospel su breve frase blues data
Chiusa di 5 ore in aula con pianoforte
Tecniche compositive jazz 2
Tecniche di scrittura e arrangiamento 1 (verifiche contestuali)

Composizione, arrangiamento e orchestrazione su tema dato di un brano per nonetto (quattro sax ATTB – tromba – trombone piano, contrabbasso e batteria) con composizione di parti origionali aggiunte (introduzione, transizioni, speciali e code). Eventuale verifica aggiuntiva concernente tecnica di scrittura per sezioni singole
Chiusa di 6 ore in aula con pianoforte
Tecniche compositive jazz 3
Tecniche di scrittura e arrangiamento 2 (verifiche contestuali)

Composizione, orchestrazione e arrangiamento in partitura, su tema dato per Big-Band (sax AATTB, 4tpts, 4 tboni, piano, basso, batteria e chitarra) con trattamento di tutti i materiali e composizione delle parti aggiuntive (introduzione, transizioni, speciali. Finale e code) 
Chiusa di 12 ore in aula con pianoforte
Tecniche di improvvisazione jazz (esame solo al 3° anno)
Argomenti trattati oggetto di verifica:
Improvvisazione sui principali tipi di forma.
Costruzione e apprendimento di repertorio.
Studio della ritmica del linguaggio
Approcci per centri tonali.
Per scale speciali
Per patterns numerici ed idiomatici (Bebop e Blues)
Per scale blues
Per Pentatoniche
Per Scale occulte
Per coppie di triadi estratte.
Esame previsto dopo la frequenza della 3° annualità: 
Improvvisazione su strutture standard e originali, In solo, duo e gruppo.
Prova finale 
(Diploma accademico di primo livello)

Durata approssimativa di 50 minuti, articolata in due momenti distinti o intercalabili.

1. Discussione di una tesi analitica su una prassi strumentale ed eventuali implicazioni compositive, redatta dal candidato in una delle seguenti forme:
• compilativa, su uno stile o momento storico;
• compilativa, su più stili incidenti sull'evoluzione di una prassi;
• monografica, sulle componenti dello stile di un artista o gruppo; 
• monografica, specifica su forme di esecuzione, repertori o opere; 
• comparativa, su più versioni significative dell'assunto in oggetto;
• di ricerca, su una caratteristica strutturale/gestuale comune a più stili o artisti;
• sperimentale, proponente l'applicazione alla prassi di specifiche componenti desuete o inedite.

2. Esecuzione strumentale dimostrativa delle conclusioni tratte nella tesi, in solo o gruppo, con eventuale ausilio di nuove tecnologie.

PRASSI ESECUTIVA E REPERTORIO DEL PIANOFORTE JAZZ
Docente Piero Gaddi

I  anno
Sviluppo tecnico:
eventuale correzione della postura, sviluppo dell'articolazione a mano ferma e con estensioni, rilassatezza delle spalle e del braccio, uso delle cadute e loro applicazione al fraseggio, scale maggiori e minori a più ottave (a sedicesimi, a terzina, swingate) e la scala cromatica. Arpeggi maggiori e minori a più ottave. Esecuzione degli studi del “Neue Jazz Parnass vol.I” di Manfred Schmitz (fino al n.40 circa).
 Tecniche di accompagnamento:
realizzazione armonica di brani del repertorio jazzistico con 3a e 7a con e senza aggiunta del basso (in 2), accompagnamento con 5e e 7e al basso, realizzazione di armonia a tre parti (3a e 7a più una tensione) nelle tonalità più comuni, realizzazione di una linea di basso in due su vari brani di stile differente del repertorio jazzistico, conoscenza e uso degli elementi ritmici essenziali per la realizzazione di un accompagnamento a due mani in stile Swing (basso in 2) e Bossa Nova. Introduzione al basso in quattro, primi esercizi e semplici realizzazioni.
Conoscenza e interpretazione del repertorio:
Lettura, realizzazione e interpretazione ritmica ed epressiva di brani semplici del repertorio jazzistico (Standard e Ballad) o di derivazione neroamericana o sudamericana su pentagramma singolo (Realbooks) con relativa conoscenza delle sigle e su pentagramma doppio già arrangiate (ABRSM jazzpiano vol. III, IV, V, Jazz Club Piano solos e simili). 
Letture a prima vista dei più semplici brani tratti dai Realbooks.
Improvvisazione 
Improvvisazione sulla struttura del blues con l'uso della scala blues. Applicazione delle scale maggiori e minori alle progressioni II-V-I. Buon orientamento sulle strutture armoniche di semplici brani di repertorio ed improvvisazione con l'utilizzo di linee ricavate dagli arpeggi e con l'applicazione delle scale maggiori e minori. Studio e applicazione dei più elementari pattern digitali alle progressioni II-V-I su arpeggi e scale maggiori. Improvvisazione su semplici brani modali.
II anno
Sviluppo tecnico e ritmico:
Applicazione alle scale maggiori e minori di pattern ritmici e di accentuazioni polimetriche. Le scale blues, le scale pentatoniche, le esatonali a più ottave, scale bebop e risoluzione dei problemi di diteggiatura. Conoscenza dei modi che derivano dalla scala maggiore. Arpeggi per quarte. Esecuzione degli studi del “Neue Jazz Parnass vol.I ” di Manfred Schmitz (selezione di una decina dal n.40 al n.80)
 Tecniche di accompagnamento:
Realizzazione di armonie a tre parti (3a e 7a più una tensione) su brani e in tonalità complesse. Il basso in quattro (Walking) su brani di media difficoltà. Armonizzazione a quattro voci, sia con una sola mano che due voci per ogni mano. Gli elementi fondamentali dello Stride piano. L'uso degli ostinati.
Conoscenza e interpretazione del repertorio:
Lettura, realizzazione e interpretazione ritmica ed epressiva di brani di media difficoltà del repertorio jazzistico o di derivazione neroamericana o sudamericana su pentagramma singolo (Realbooks) e su pentagramma doppio già arrangiate (All-Star Piano Solos di J. Progris, Ragtime di Joplin, etc. ) 
Letture a prima vista di brani di media difficoltà tratti dai Realbooks
Improvvisazione 
Buon orientamento sulle strutture armoniche di brani di repertorio di media difficoltà ed improvvisazione con l'utilizzo di linee ricavate dagli arpeggi (e dalle loro estensioni) e con l'applicazione delle scale maggiori e minori, blues, pentatoniche, modi. Studio e applicazione di pattern digitali più complessi alle progressioni II-V-I e ad altre semplici cadenze. Slittamenti cromatici, aggiramenti, sostituzione di tritono.
Esecuzione (ed analisi) di soli trascritti di grandi jazzisti del passato e del presente. Studio ed esecuzione delle più semplici tecniche per la realizzazione di introduzioni pianistiche

III anno
Sviluppo tecnico e ritmico:
I modi alterati (derivati dalla scala minore melodica) e le scale diminuite su più ottave. Applicazione alle stesse di pattern ritmici vari anche con accentuazioni polimetriche. Arpeggi a più ottave di accompagnamento con la mano sinistra. Esecuzione degli studi del “Neue Jazz Parnass” fine del vol.I ed inizio del vol.II di Manfred Schmitz.
 Tecniche di accompagnamento:
Armonizzazione a quattro voci, sia con una che tra le due mani su brani complessi. “Quartali” a tre e quattro parti. Il basso in quattro (Walking) su brani difficili. I “So what chords”. Avanzamento nello stile Stride piano. Realizzazione di accompagnamenti basati su arpeggi a più ottave. Realizzazione pratica e uso dell'armonizzazione a blocchi, Spread e triadi estratte. Realizzazione di un brano a tre parti: basso, accordi, melodia su brani di differente stile (jazz, latin, funky...)
Conoscenza e interpretazione del repertorio:
Lettura, realizzazione e interpretazione ritmica ed epressiva di brani di difficili del repertorio jazzistico, con particolare riferimento ai temi bebop, cooljazz, jazzrock o di altra derivazione neroamericana o sudamericana su pentagramma singolo (Realbooks) e su pentagramma doppio già arrangiate (All-Star Piano Solos di J. Progris, brani dal repertorio di Jelly Roll Morton, di Art Tatum etc.). Esecuzione di trascrizioni di realizzazioni tematiche di grandi pianisti jazz. 
Letture a prima vista di brani difficili tratti dai Realbooks
Improvvisazione 
Buon orientamento sulle strutture armoniche di brani di repertorio complessi ed improvvisazione con tutte le scale e le tecniche studiate, sia in piano solo che con accompagnamento di altri strumenti o basi.
Realizzazione di introduzioni pianistiche su brani di repertorio
Esecuzione (ed analisi) di trascrizioni di celebri solo di grandi jazzisti del passato e del presente

PROGRAMMI  d'ESAME
I anno
Esecuzione di almeno uno dei primi studi del “Neue Jazz Parnass vol.I” di Manfred Schmitz o brani dell'ABRSM jazzpiano (vol. III, IV) tra quelli studiati durante l'anno
esecuzione di almeno un brano semplice del repertorio jazzistico tratto dai Realbooks (Standard, Ballad, Bossanove..) in piano solo o con accompagnamento con relativa improvvisazione
II anno
Esecuzione di almeno due  brani tra gli studi dal n.40 all'80 del “Neue Jazz Parnass vol.I” di Manfred Schmitz o del  “All-Star Piano Solos” di J. Progris o simili
esecuzione di due brani di media difficoltà del repertorio jazzistico tratti dai Realbooks in stili differenti, in piano solo o con accompagnamento, almeno uno di questi con relativa improvvisazione
Esecuzione di una trascrizione di un tema o di un solo (anche parziale)  eseguita da un grande pianista del passato
Lettura a prima vista di un brano siglato semplice tratto dai Realbooks
III anno
Esecuzione di almeno due  brani tra gli studi dell'ultima parte del “Neue Jazz Parnass vol.I” di Manfred Schmitz o dell' “All-Star Piano Solos” di J. Progris o simili
esecuzione di due brani difficili del repertorio jazzistico tratti dai Realbooks in stili differenti, in piano solo o con accompagnamento, con relativa improvvisazione
Esecuzione ed analisi di almeno un solo di un grande pianista del passato 
Lettura a prima vista di un brano siglato di media difficoltà tratto dai Realbooks

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